I "soghi" della nonna che cuoceva apposta per me e mi raccomandava di conservarli al riparo della luce e polvere per almeno un mese....e alla stagione delle castagne erano pronti per essere assaggiati...dopo di lei non ho più sentito la dolcezza di questi ricordi e così....
una capatina alla cantina vinicola vicino a casa e ritorno con una manciata di litri di mosto di lambrusco come vuole la ricetta originale....un pò di farina , poco zucchero e un pò di pazienza inebriandomi del profumo che usciva dalla pentola mentre rimescolavo....
e finalmente ecco i "soghi" dall'aspetto perfetto..... e ora....seguo le vecchie indicazioni della nonna a riposo fino a San Martino...e nel frattempo? La voglia di provare a fare il "savor"....
Al prossimo giro in cantina....
e al negozio di stoffe per completare queste crocette...con una confezione ad ok....
Buona settimana a tutte....
PS.:per chi si chiede cosa sono i soghi (come si pronuncia in dialetto) sono un dolce povero tipico della vecchia tradizione contadina del modenese,bolognese e reggiano a base di mosto di lambrusco non fermentato, farina, e zucchero, e si cuoce semplicemente come una crema da tavolo; si realizza esclusivamente durante il periodo della vendemmia .